MARIA VERDIGLIONE, Caulonia – RC   www.mariaverdiglione.it

Il Vino di Cana, Olio, 90 x 130 cm (opera donata)

Le luci, 40 x 50 cm (opera donata)

Maria Verdiglione, nome d'arte di Maria Tuccio, nasce a Caulonia, in provincia di Reggio Calabria, dove tutt'ora vive e lavora. Nipote, per parte materna, nonché modella del maestro Giuseppe Mirigliano(ultimo grande dell'arte italiana del '900, allievo unico di Vincenzo Migliaro), sotto il cui sguardo prese la matita negli anni '50 a Napoli. Erano i tempi della fanciullezza e dell'adolescenza trascorsi in casa della nonna, con la presenza di questo zio, già famoso in campo nazionale ed internazionale. Finito il liceo, Maria torna in Calabria e qui, ancora giovanissima, conosce Antonio Verdiglione, che sarà suo marito e che diventerà il suo Mecenate. Ne assume il cognome, che sarà il proprio nome d'arte, in omaggio a questa presenza, sensibile e lungimirante. Antonio la incoraggia nei primi tentativi di partecipazione a mostre collettive modeste e poi, piano piano, a piccoli passi, sempre più avanti. Inizia, così, il cammino vero e proprio con la pittura. Nei paesi vicini: Roccella Jonica, Siderno, Locri. Più lontano: Paola, Crotone, Catanzaro, Reggio Calabria, Firenze, Taormina, Corigliano, Roma, Empoli, Vaihingen, Stoccarda. Colleziona Premi nazionali ed internazionali, anche nel campo della letteratura: Giugno Locrese, Costa Jonica: Premio Internazionale “Corrado Alvaro”, Premio Internazionale “New York Prize”, Premio Internazionale “Città di Empoli”, Maschera d’Oro di Venezia, Premio Universale ’90, Riconoscimento dell’Accademia Internazionale “Alessandro Magno”, Oscar delle Arti “Le Lion d’Or”, Premio alla carriera riportato alla Biennale Internazionale dell’Arte Contemporanea 2001 di Firenze. Nel 2001 il filone artistico figurativo, da cui l’artista proviene, prende una svolta. La Verdiglione dà vita ad una nuova corrente pittorica denominata “Primitivo Lirico”. Già negli anni ’70 c’erano state le prime avvisaglie di questo suo nuovo modo di vedere le cose. Anni di sperimentazione e di studio, fin quando si decide al grande salto. Proprio alla Biennale di Firenze presenta le prime opere caratterizzate dal nuovo stile. Sono molto diverse dalle prime e le forme si avvolgono e si intrecciano in arcobaleni luminosi. Ed è proprio questa fantasmagoria di colori che richiama l’interesse e la critica positiva di personalità importanti come: John Spike, Critico e Storico dell’Arte (USA); Efrain Perez Ballesteros, Pittore ed Editore (Colombia); Matty Roca, Critica e Museografa (Messico); Stanley Moss, membro del Comitato Scientifico Internazionale della Biennale di Firenze. Le opere di Maria Verdiglione fanno ormai parte di importanti collezioni private in Italia, in Francia, in Germania, in Australia, e pubbliche, come il Comune di Siderno, di Paola, di Crotone, della Provincia di Reggio Calabria, di Catanzaro e presso la chiesa del Seminario Vescovile di Locri. Ultima mostra in ordine di tempo è stata quella sulla Genesi, nel marzo 2004, che ha ottenuto un grande successo. Quale autrice di testi scolastici per le Scuole Elementari e di libri di narrativa per ragazzi ha ottenuto due volte il Premio Della Cultura da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

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