CLAUDIA CAVALLERI, Chiari (Brescia), Via S.G. Bosco n° 3 a Chiari (BS), cel. 3355247486

Dimensioni: 40x80; (Opera Donata).

Nata a Brescia il 2 marzo 1978 da genitori clarensi, ha sempre vissuto a Chiari e sin dalla più tenera età manifesta interesse per le espressioni artistiche in generale (segue corsi di danza classica e di pianoforte), ma soprattutto e istintivamente portata all’uso dei colori ed al disegno. Questa sua predisposizione e sensibilità viene stimolata e accresciuta dalla conoscenza dei pittori Lorenzo Alborghetti e Giovanni Salvalai che frequentano l’ambiente familiare. Durante gli studi della scuola dell’obbligo eccelle nelle materie scientifiche ma continua ad essere affascinata e attratta dal mondo dell’arte ed in particolare dalla pittura. Matura pertanto la scelta di iscriversi al liceo artistico sperimentale “V. Foppa” di Brescia che frequenta con successo ove consegue brillantemente la maturità con l’assegnazione del riconoscimento della tavolozza d’argento. Nel frattempo ha cominciato ad esporre le proprie opere con un gruppo di artisti particolarmente attivi in ambito bresciano. Partecipa a mostre collettive ed allestisce alcune personali con un discreto successo. Scioglie quindi definitivamente le proprie riserve sul suo futuro professionale, rinunciando all’immissione alla facoltà di architettura del politecnico di Milano, dove aveva superato i test d’ingresso, a favore della Nuova Accademia di Belle arti “ N.A.B.A:”, che proprio in quell’anno apre la propria sede a Brescia. Qui si diploma in Pittura con 110 e lode, presentando una tesi molto particolare dal titolo” La gestualità nell’emarginato”. Si tratta di un excursus, a largo respiro, tra chi è considerato emarginato nel contesto mondiale rispetto ai ceti medi della cosiddetta civiltà occidentale.Questa tematica le rimarrà cara anche in seguito come dimostrano molte delle sue opere. A questo punto inizia la sua attività professionale come designer per alcune aziende locali e nel frattempo procede nella sua ricerca in campo pittorico, che la porterà ad ottenere dall’amministrazione comunale il privilegio di organizzare una personale presso la prestigiosa Villa Mazzotti di Chiari nell’estate del 2003. A seguire apre l’Atelier “ Riflessi D’arte” ove produce e realizza le proprie opere che spaziano dalla pittura alla scultura al designe e alla decorazione. L’evoluzione di queste attività artistico artigianali la portano a collaborare a significative ristrutturazioni abitate che le faranno conquistare la copertina del mese di gennaio 2007 della rivista “ Dentro Casa” che le dedica un ampio entusiastico servizio. I suoi maggiori interessi culturali e artistici continuano comunque a ruotare attorno alla pittura. Le mostre si fanno meno frequenti ma più importanti, come testimonia il quotidiano “Cronaca” di Piacenza del 24 novembre 2007 in occasione di una mostra delle sue più recenti opere. All’ambasciata Italiana in Romania sono esposti i ritratti da lei realizzati all’ambasciatore ed alla gentile consorte. Sul piano più propriamente artistico il suo percorso è stato inizialmente molto influenzato dall’impressionismo, per evolvere sempre di più verso una pittura materica che utilizza impasti e colle che producono l’effetto del bassorilievo. I soggetti preferiti sono i bambini dai grandi occhi espressivi e i vecchi dai volti segnati dal tempo che raccontano il loro vissuto e le loro speranze, spesso disilluse. Come dice Beatrice Ruggeri sul mensile “qui Brescia di dicembre 2006”…Osservando i ritratti di bambini sapientemente rappresentati dall’artista Claudia Cavalleri, non fare i conti col “nostro bambino” interiore è impossibile. I loro occhi scuri, profondi e incontaminati, hanno il potere di spogliare la vita da artifici e maschere. Le infantili espressioni esprimono nel silenzio il totale disappunto verso un mondo popolato da sterilità e mera superficialità. E ognuno di noi, almeno per un secondo guarda in faccia la propria nuda vita, il passato che spesso ha lasciato delle ferite mai sanate. Poi sovviene la paura e il timore. Il bambino è costretto nuovamente a tacere per lasciare il posto all’adulto decrepito, stremato e vestito di menzogna. Un nuovo giorno si apre, nuove bugie e si costruiscono nelle trame della vita e il “nostro infante” si muove silente tra i rifiuti della nostra vita, nella speranza di essere ascoltato e accolto. Claudia Cavalleri, attraverso la pittura, cerca di dar voce al “suo bambino” mettendo a tacere la paura per le emozioni recondite.

 

ALTRE OPERE